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I think tank: il fenomeno dei serbatoi di pensiero

Si possono definire realmente democratiche società dove non è possibile esprimere a pieno la propria affettività? Questa la domanda che ha rappresentato il filo conduttore dell’incontro al Teatro Gobetti dal titolo “Liberi di amare. Omosessualità e transgenderismo nella società multiculturale”. Voci del dibattito Gianni Vattimo, Vladimir Luxuria e Franco Buffoni.

La risposta di Alessandro Campi, ex direttore scientifico di Fare Futuro e docente di Storia delle Dottrine Politiche, non si lascia attendere: ”Come abbiamo fallito sul bipolarismo abbiamo fallito anche con i think tank”. Secondo Campi, molte fondazioni italiane sono correnti occulte e rimandano ad un personaggio politico con il rischio che molte finiscano con la sua carriera.

A sfatare il mito delle associazioni legate a doppio filo con la politica ci prova però Andrea Gavosto, economista e direttore della Fondazione Agnelli, che da 50 anni si occupa di ricerca su temi sociali, soprattutto la scuola. Anche Davide Mattiello, presidente della neonata fondazione Benvenuti in Italia, spiega come il suo think tank sia un’altra cosa ancora. “Noi nasciamo come advocacy group la cui missione è quella di agire nello spazio pubblico per determinare gli esiti politici ed elettorali. Per questo facciamo anche campagna politica, per spostare il consenso”.

Irene Tinagli, membro del consiglio direttivo di Fare Futuro e docente alla Carlos III di Madrid, chiude l’incontro con una sfida: “Le fondazioni nascono perché è veramente difficile cambiare i partiti da dentro. Fare Futuro nasce proprio per far luce sui temi rimasti al margine del dibattito politico. La sfida è far si che le nostre riflessioni vengano ascoltate e si trasformino in politiche”. Insomma, c’è un assoluto bisogno di passare alle fase due dei think tank.

Carlotta Addante, Master in Giornalismo Torino

Cosa e' Biennale Democrazia?
Biennale Democrazia è un laboratorio pubblico permanente, radicato nel territorio e rivolto alle grandi dimensioni della politica odierna, aperto al dialogo, capace di coinvolgere i giovani delle scuole e delle università e destinato a tutti i cittadini. Il progetto si articola in una serie di momenti preparatori e di tappe intermedie - laboratori per le scuole, iniziative destinate ai giovani, workshop di discussione, proposte specifiche - che culminano, ogni due anni, in cinque giorni di appuntamenti pubblici: lezioni, dibattiti, letture, forum internazionali, seminari di approfondimento e momenti diversi di coinvolgimento attivo della cittadinanza.
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  • Biennale Democrazia 2009
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Hessel ai giovani: reagite per costruire insieme un futuro di libertà e giustizia

  Sono le parole di Stephane Hessel ad aprire l’assemblea di chiusura del Campus di Biennale Democrazia: “Non basta indignarsi, bisogna cercare insieme di costruire libertà e giustizia. L’impegno dei singoli non è sufficiente. Bisogna unirsi per chiedere giustizia. L’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia è un momento stupendo per ritrovarsi. Democrazia, in greco, vuol […]

Il rapporto finale della discussione informata sul federalismo

è possibile scaricare il documento con i risultati della discussione informata di Biennale Democrazia svoltasi da dicembre 2010 ad aprile 2011, a Torino e nelle città partner del progetto, Firenze e Lamezia Terme.   Scarica il documento Tweet

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