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Biennale Democrazia continua!

Biennale Democrazia continua!

Martedì 3 maggio, ore 21.00, Sala del Senato di Palazzo Madama:

I GRANDI DISCORSI DELLA DEMOCRAZIA
Da Demostene a Obama
Un percorso attraverso i grandi discorsi che hanno fatto la storia della democrazia: orazioni politiche, infuocati dibattiti parlamentari, frammenti della grande letteratura. In un tempo in cui la comunicazione sembrava destinata a contrarsi nelle modalità sintetiche ed estemporanee dei social network o dei 140 caratteri di Twitter, si celebra la rinascita dell’arte oratoria, figlia dell’antica democrazia greca, incarnata nei decenni dai grandi leader della politica e da personalità di spicco della società civile.

Le Orazioni di Demostene, introduzione e commento a cura di Lucio Bertelli.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili, biglietti in distribuzione dalle ore 20.00 a Palazzo Madama.

50 mila pensieri. Il successo di Biennale

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Con l’ultimo applauso tributato ad Antonio Albanese e Michele Serra dal pubblico di un Teatro Regio gremito e felice alle 23.30 si è conclusa  la seconda edizione di Biennale Democrazia.  Alla fine si stima che saranno poco meno di 50 mila i tagliandi gratuiti distribuiti durante i cinque giorni della manifestazione, una cifra che supera ampiamente la quota delle 35 mila presenze alla prima edizione nel 2009.

Una Biennale Democrazia presa d’assalto da torinesi e non, fra cui sono andati a ruba gli 80 mila programmi stampati, con una straordinaria presenza di giovani ai centocinquanta incontri in calendario. Lezioni, dibattiti, forum, letture e spettacoli per un totale di oltre 250 ore di programmazione con più di 200 protagonisti della cultura nazionale e internazionale, fra ospiti, relatori e moderatori, per i quali si sono mobilitati 200 giornalisti accreditati in sala stampa.

Anche sul web Biennale Democrazia non è passata inosservata: sono centomila le pagine internet dedicate alla manifestazione inserite nell’ultima settimana che risultano effettuando una ricerca con Google, mentre la pagina Facebook della rassegna ha raccolto oltre 5 mila contatti. Una ricca presenza on-line che comprende anche il sito della manifestazione (www.2012.biennaledemocrazia.it), alimentato e costantemente aggiornato in questi giorni con 75 news realizzate dal gruppo di lavoro del Master di Giornalismo dell’Università di Torino. E’ stato un momento di riflessione approfondimento, dialogo e confronto, bello, aperto, senza vincoli e preclusioni. Un momento di democrazia dal basso che potrò essere molto utile ed importante per tutta la cittadinanza. Da Torino parte un messaggio di partecipazione civica e responsabile per il futuro di tutti.

Biennale Democrazia vuole conoscere il vostro parere

pubblico

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Compilate il questionario sul nostro sito e sui totem interattivi presso l’Atrio del Teatro Carignano.

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Up To YOUth! I giovani a Torino per gli Obiettivi del Millennio

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CISV presenta il

Meeting Internazionale
Up To YOUth!
I giovani a Torino per gli Obiettivi del Millennio

29-30 aprile
Circolo ricreativo Comune di Torino, c.so Sicilia 12, h 9.30-18.30

Nell’Anno Internazionale della Gioventù si svolge a Torino il meeting “Up To YOUth!” promosso da Cisv e cofinanziato dall’Agenzia nazionale per i giovani insieme a Comune, Provincia e Co.Co.Pa – Coordinamento Comuni per la Pace. Previsto l’arrivo di giovani da tutta Italia, in rappresentanza di numerose associazioni della società civile, chiamati a riflettere insieme su come rilanciare l’impegno italiano per gli Obiettivi del Millennio. Ad accoglierli i ragazzi del torinese che, forti dell’esperienza di “Torino capitale europea dei giovani 2010”, hanno chiamato a raccolta attraverso sessioni di skymeeting i coetanei di tutta Italia ma anche di Europa (Parigi, Bruxelles, Varsavia…), Africa (Burkina Faso) e America Latina (Venezuela).

Laboratori, mostre, teatro, concerti, video e documentari realizzati da giovani film-maker, e workshop in cui il tema della cittadinanza attiva sarà declinato da 4 punti di vista che sintetizzano gli Obiettivi del Millennio: diritti, sostenibilità ambientale, legalità, cooperazione internazionale. Temi affrontati con specialisti del settore: Valeria Palumbo, caporedattore dell’Europeo ed esperta di questioni di genere, Maurizio Pallante, fondatore del movimento della decrescita felice, Pietro Buffa, direttore del carcere di Torino, Marco Scarpati, presidente di Ecpat, associazione contro lo sfruttamento minorile.

«L’intera iniziativa è stata pensata e organizzata dai giovani per i giovani» spiega Roberto Varone, coordinatore Cisv del progetto. «Un team di ragazzi e ragazze di varie associazioni hanno lavorato in questi mesi elaborando sia i contenuti sia le modalità di comunicazione delle attività, che culmineranno sabato 30 aprile in un “World cafè”: dialogo strutturato con politici e responsabili delle pubbliche amministrazioni, in uno scambio alla pari animato dai giovani. I ragazzi presenteranno suggerimenti e proposte concrete per attuare gli Obiettivi di sviluppo; e al termine del confronto verranno elaborate 10 linee guida.

E ogni sera un evento…:
– venerdì 29, Teatro Vittoria (v. Gramsci 2) Voci del Tempo in concerto con brani di Fabrizio De Andrè sul tema della povertà. Per l’occasione si terrà un flash mob a favore della Campagna One billion hungry: le modalità saranno svelate solo prima dell’inizio, ma si consiglia di portare qualcosa di giallo e un fischietto!
– sabato 30, Imbarchino (v.le Cagni 37) festa finale con aperitivo, mostre fotografiche, video e performance teatrali. Ingresso libero dalle 21.

Il calendario completo delle iniziative su: www.uptoyouth.it

 

Info:
UFFICIO STAMPA CISV
Stefania Garini
348/6130238 – 011/8993823 – ufficiostampa@cisvto.org

 

 

Associazioni aderenti: Acli, Agesci, Anpi, Cifa, Cop Consorzio ong piemontesi, Gioc, Lvia

La Biennale vista dai giovani del Master in giornalismo

Cinque giorni di dibattiti e incontri sul tema della democrazia: dal 13 al 17 aprile Torino ha ospitato la seconda edizione di “Biennale Democrazia 2011: Tutti. Molti. Pochi”. Futura ha seguito l’evento attraverso gli esperimenti di democrazia partecipativa di cittadini ed esperti.

Canfora: cittadinanza consapevole anticorpo contro le oligarchiche

CANFORA

La democrazia è quel sistema capace di limitare e annullare il tentativo delle oligarchie di opporsi al cammino dell’umanità verso l’uguaglianza. Un percorso che, fra mille difficoltà, dura da sempre. E’ questa la conclusione condivisa del dibattito tra il giurista Gustavo Zagrebelsky e lo storico Luciano Canfora. Una discussione che ha indagato il difficile significato della democrazia, molto spesso in conflitto con il concetto di potere (quando è gestito da gruppi ristretti).

Canfora si è concesso il lusso di scherzare, proporre soluzioni e provocare il suo interlocutore, che lo additava come novello “Socrate”. Applausi e sorrisi hanno accompagnato le riflessioni del pensatore, che ha scaldato la platea e i palchi del teatro Carignano, stracolmo per l’occasione.

La discussione è partita dal riconoscimento che la democrazia è un concetto di difficile definizione, ma che è caratterizzata dalla libertà e dall’uguaglianza dei cittadini. Secondo Canfora, nel corso della storia quasi sempre le oligarchie si sono impossessate del potere democratico e lo hanno stravolto. Spesso questo processo è avvenuto con la violenza e  con l’illusione di una spinta democratica autentica, dal basso. Come nella Rivoluzione Francese, quando il popolo ha assaltato la Bastiglia per impadronirsi del potere, ma quasi subito si è formato un gruppo ristretto che ha pilotato il sistema politico.

Secondo il protagonista della conferenza, per fermare il tentativo ricorrente delle oligarchie di impadronirsi del potere sono indispensabili due cose: le regole formali del diritto, ma soprattutto le regole sociali, che scaturiscono dalla presenza di cittadini consapevoli e autenticamente democratici.

Lo strumento fondamentale per “costruire” dei cittadini democratici è la scuola, non a caso osteggiata dal potere oligarchico. Una riflessione importante e dal sapore attuale, che ha sciolto la platea in un applauso scrosciante. Al termine dell’incontro Zagrebelsky ha ringraziato Canfora e tutte le persone che hanno contribuito e partecipato agli eventi della Biennale.

Francesco Riccardini, Master in giornalismo di Torino

Il problema del copyright discusso al Carignano con Amelia Andersdotter

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Chi è Amelia Andersdotter? Ha cercato di scoprirlo Anna Masera, caporedattore de lastampa.it  intervistandola davanti alla platea del Teatro Carignano.

La più giovane deputata dell’Europarlamento (ha 23 anni), Amelia fa parte del partito svedese Piratpartiet, forte sostenitore dell’eliminazione del copyright sulle cosiddette opere d’ingegno. “I lavori culturali sono un valore per la società, per questo devono essere liberi da copyright”, sostiene l’eurodeputata. Secondo Amelia, la governance di Internet è stata gestita male dei governi: “Prendiamo l’industria musicale; il cambiamento ha portato ad accordi occulti tra case discografiche e provider. Questa è una cospirazione contro gli utenti”.

Insomma, la democrazia per Amelia è la rete libera. Ma come risolvere allora il problema della valorizzazione delle opere di cultura? “Io propongo diverse cose, come i finanziamenti pubblici o una tassa per Internet che permetta la navigazione libera di tutti i suoi contenuti”.

Nel dialogo con Anna Masera, è emerso come la Svezia sia un esempio per tutta l’Europa in termini di normativa sulle telecomunicazioni, grazie anche al partito di Amelia. E in Italia? Abbiamo bisogno di un Piratpartiet? “L’importante non è il nome ma le idee che ci sono alla base, risponde l’eurodeputata”. E conclude: “Magari voi non ne avete bisogno come noi. Magari avete altre priorità, come cercare di tenere su i governi”.

Carlotta Addante, Master in Giornalismo Torino

Crescita sostenibile: Passera si confronta con i giovani

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Crescere in modo sostenibile si può, ma per farlo occorre incrementare la forza propulsiva dei motori che alimentano il sistema economico. Corrado Passera, consigliere delegato del gruppo Intesa San Paolo, ha analizzato le prospettive del nostro Paese partendo da questo assunto di base.   Lo ha fatto davanti ai tanti giovani dei campus di Biennale Democrazia, nella Sala Congressi di Intesa.

Partendo dalla presentazione delle cause che hanno scatenato la crisi economico-finanziaria degli anni scorsi, l’ex ad di Poste Italiane ha fatto riferimento ai “quattro motori della crescita”: competitività delle singole imprese, competitività del sistema-paese, coesione sociale e dinamismo. “Se questi motori funzionano adeguatamente, si genera la fiducia, il vero carburante di ogni processo virtuoso di crescita”. All’interno di questo quadro, Passera ha spiegato il ruolo fondamentale degli istituti bancari, chiamati a “spingere per lo sviluppo delle infrastrutture, a concedere credito e permettere la nascita di nuove imprese”.

Rispetto alla situazione italiana, ha evidenziato fattori positivi e altri “di preoccupante ritardo”. “Siamo un Paese che ha una buona coesione sociale, un buon sistema di welfare” – ha detto Passera, parlando delle note positive. Tra quelle negative, invece, ha menzionato l’evasione fiscale – definita “rapina alla società” – e una generale debolezza del sistema Paese (mancanza di infrastrutture, deficitario sistema dell’istruzione, un “sistema giudiziario che non tutela”), abbinata ad uno scarso dinamismo.

Diverse le domande poste a Corrado Passera da alcuni studenti presenti all’incontro. Rispondendo ai quesiti relativi alle prospettive per i giovani, ha focalizzato, tra le priorità, quelle di facilitare la creazione di nuove aziende e di attrarre nuovi investimenti dall’estero. E ha invitato la nuova generazione ad accettare la sfida del mondo globalizzato, anche a livello lavorativo e di formazione: “Oggi alcuni lavori stanno scomparendo, altri stanno nascendo, altri vanno creati. E bisogna andarli a cercare e coltivare lì dove sono, in giro per il mondo”.

Poi, sul tema della decrescita, Passera si è mostrato scettico: “Avere meno risorse a disposizione è comunque un peggioramento. Altra cosa è ridurre gli sprechi e le ingiustizie. Ci sono diversi tipi di crescita, la cosa importante è percorrere la strada di una crescita equilibrata, individuare un progetto a medio-lungo termine, che vada nella direzione di uno sviluppo sostenibile”.

Ermanno Forte, Master in Giornalismo di Torino

Camusso e Tiraboschi, Lavoro e diritti al Carignano

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Un palco infuocato quello del Teatro Carignano che ha ospitato il dibattito su lavoro e diritti con due ospiti d’eccezione: la leader della Cgil, Susanna Camusso e Michele Tiraboschi, docente di Diritto delle relazioni industriali e del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia. 

Il terreno di scontro sono stati i problemi relativi ai contratti di lavoro e alla sfida della formazione per rispondere all’offerta di un mercato chiuso ai giovani. Opposte le visioni dei due relatori. Se da una parte, infatti, Tiraboschi ha dato la colpa della disoccupazione giovanile (30%) alla mancanza di professionalità richieste dalle aziende, la segreteria della Cgil ha risposo mettendo sul tavolo i tagli all’istruzione operati dall’attuale governo.

“Non è a colpi di legge sui contratti che si risolvono i problemi ma con il dialogo tra le parti, altrimenti il sindacato diventa un organo parapolitico”, ha detto Tiraboschi, sottolineando come in altri paesi stiano peggio di noi per colpa della crisi. Dal canto suo, Susanna Camuso ha sostiene che le regole sono invece assolutamente necessarie per far valere i diritti dei lavoratori ed è tornata sulla vicenda Mirafiori che definisce “un’espropriazione dei soggetti”. “Non è possibile – ha detto la segretaria – che dalla presenza di una sigla sindacale dipenda la presenza di un’altra perché in questo modo non sono i lavoratori a scegliere la rappresentazione e quindi viene meno la democrazia”.

Difficile arrivare ad una soluzione comune, vista la delicatezza del tema e il brusio della platea. Una grande verità è stata però detta dal moderatore dell’incontro, il professore Pietro Garibaldi, secondo il quale sarà difficile arrivare ad un contratto nazionale collettivo che includa tutti, tante le parti in gioco in questa difficile partita.

Carlotta Addante, Master in Giornalismo Torino

“Indignez-vous”. Hessel resistere per creare

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“Individuare e entrare a far parte di gruppi che si impegnano su una questione concreta, su un problema specifico da sbloccare”. E’ il consiglio che Stephane Hessel  porge a un ragazzo di vent’anni, che dalla platea della Sala congressi Intesa San Paolo ha descritto la propria difficoltà a trovare esempi positivi di “costruzione”, di incanalamento dell’indignazione. L’attivista politico e sociale francese – protagonista di un grande successo editoriale con il suo paphlet  “Indignez-vous”-  si è confrontato stamattina con Armando Spataro,  procuratore aggiunto a Milano, sul tema “L’educazione tra obbedienza e resistenza”.

L’energia delle idee di Hessel è quella di un giovane virgulto, a dispetto dei suoi 94 anni. “L’educazione non deve essere solo trasmissione di sapere – ha spiegato – ma anche di valori, deve stimolare lo spirito critico. E non solo: deve far sviluppare il senso di responsabilità per le azioni concrete”. Secondo l’analisi proposta dall’ospite transalpino, i giovani di oggi sono spesso guidati da preoccupazioni economiche, più che ideali. E subiscono gli effetti della manipolazione della pubblicità e della demagogia.

Spataro ha descritto le azioni ripetute di attacco ai principi democratici, in particolare in Italia, facendo riferimento soprattutto ai “continui attacchi alla magistratura, per i quali non possiamo non indignarci”. E il magistrato ha precisato di essere indignato per tante cose: per i cittadini nordafricani che sono lasciati fuori dai nostri  confini  nazionali, per quelli che muoiono in mare, “per come è vilipesa la scuola”, per i “voti a comando” dei parlamentari sule leggi sulla sicurezza.

L’esperto di terrorismo ha inoltre rivendicato il diritto-dovere dei magistrati di esprimere le proprie opinioni – oltre a “parlare con le sentenze” – sulle tematiche relative alla difesa dei diritti e delle istituzioni. “Non farlo è a mio avviso un atto di viltà”.

Sia Hessel che Spataro hanno fatto più volte riferimento al concetto di dignità della persona, inteso come limite invalicabile, oltre il quale è necessario che scatti la molla: “Quando la dignità non è rispettata, è il momento di indignarsi”, ha affermato Stephane Hessel che, dopo aver recitato una poesia di Rimbaud, ha concluso l’incontro citando una sorta di aforisma, contenuto nel suo libro. Che dice : “Resistere significa creare; creare significa resistere”, a significare l’importanza della difesa dei diritti fondamentali, presupposto imprescindibile per la costruzione di qualsiasi feconda “costruzione” morale e sociale.

Ermanno Forte, Master in Giornalismo di Torino

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Cosa e' Biennale Democrazia?
Biennale Democrazia è un laboratorio pubblico permanente, radicato nel territorio e rivolto alle grandi dimensioni della politica odierna, aperto al dialogo, capace di coinvolgere i giovani delle scuole e delle università e destinato a tutti i cittadini. Il progetto si articola in una serie di momenti preparatori e di tappe intermedie - laboratori per le scuole, iniziative destinate ai giovani, workshop di discussione, proposte specifiche - che culminano, ogni due anni, in cinque giorni di appuntamenti pubblici: lezioni, dibattiti, letture, forum internazionali, seminari di approfondimento e momenti diversi di coinvolgimento attivo della cittadinanza.
Galleria Fotografica
  • Biennale Democrazia 2009
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Hessel ai giovani: reagite per costruire insieme un futuro di libertà e giustizia

  Sono le parole di Stephane Hessel ad aprire l’assemblea di chiusura del Campus di Biennale Democrazia: “Non basta indignarsi, bisogna cercare insieme di costruire libertà e giustizia. L’impegno dei singoli non è sufficiente. Bisogna unirsi per chiedere giustizia. L’anniversario dei 150 anni dell’Unità d’Italia è un momento stupendo per ritrovarsi. Democrazia, in greco, vuol […]

Il rapporto finale della discussione informata sul federalismo

è possibile scaricare il documento con i risultati della discussione informata di Biennale Democrazia svoltasi da dicembre 2010 ad aprile 2011, a Torino e nelle città partner del progetto, Firenze e Lamezia Terme.   Scarica il documento Tweet

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